RAMADAN KARIM!

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La sera di Sabato 4 Maggio o Domenica 5 Maggio sera dovrebbe iniziare il sacro mese di Ramadan, dipende dall’avvistamento delle luna nuova.

La sunnah prescrive di osservare il digiuno rituale del mese sacro del Ramadan: esso costituisce uno dei cinque pilastri dell’Islam e i dervisci lo seguono. L’invito è a osservarlo, fare l’esperienza; non è solo una questione di credo, mille benedizioni scenderanno su chi lo osserva.
 Il Ramadan è un’esperienza dolce, reale, che può offrire un assaggio della realtà. Tutti i Sufi lo osservano. Non si tratta solo di un digiuno dal cibo e dalle bevande nelle ore diurne, ma è anche l’impegno ad astenersi dalle azioni e dai pensieri che non sono orientati verso la luce.
 Il digiuno apre mille porte, offre più tempo per se stessi e per la pratica e permette di dedicare la propria giornata il più possibile a Dio.
 Le regole divine vanno prese così come sono; volerle modificare per adattarle al proprio stile di vita, o criticarle, rappresenta un tentativo poco saggio di assumere la posizione di Dio.

Seguire il digiuno rende possibile assaporare le dolcezze della confraternita. 
Il Ramadan è il mese della jamaat, la comunità. Stare insieme, invitarsi a vicenda, pregare con i fratelli e le sorelle ogni sera è una benedizione. In Oriente al tramonto, quando arriva il momento in cui si spezza il digiuno, la gente prepara per strada enormi tavolate alle quali invita, quasi trascinando i passanti. La presenza di tanti ospiti a cena è una celebrazione e una benedizione durante quel mese di impegno e concentrazione. Anche solo cucinare per chi sta osservando il digiuno, porta grandi benefici spirituali. Quando il Ramadan finisce è sempre molto triste. Durante questo mese le benedizioni sono infinitamente superiori alle sue durezze.

Gli abitanti del Cielo non mangiano: lì non ne hanno bisogno, si nutrono solo della luce divina. Con il nostro digiuno imitiamo quella posizione durante le ore di luce. Allora si entra automaticamente in contatto con gli esseri celesti, perché facendo la stessa cose che fanno loro, le nostre vibrazioni diventano loro familiari e saranno invogliati ad avvicinarsi.

È una posizione spirituale che ci ricorda la sostanza di cui siamo fatti nella realtà: la luce. Il cibo originale degli uomini è la Luce di Dio ci ricordano i santi della nostra via, e in questo mese facciamo proprio questo: prendiamo il nutrimento solo dalla luce durante il giorno, per ricordare, vivere, godere e gioire di questa verità. Questo significa astenersi dal cibo, bevande, fumo e rapporti sessuali durante le ore diurne.

In termini di anima, il Ramadan è il tempo più veloce. È il mese delle decisioni, perché tutto appare più luminoso e semplice. Il Ramadan è l’annuncio divino che Allah ci vuole offrire dei doni: la Sua misericordia, le Sue benedizioni. È un mese che mette le cose in ordine e ci permette grandi aperture. È l’invito a chiudere per un mese nelle ore diurne con il mondo e quello che lo rappresenta: cibo, sesso, pensieri inutili. È anche il mese della generosità, è obbligatorio donare a chi ha meno di noi.

Nella nostra via è possibile digiunare anche in altri momenti dell’anno: il lunedì, il giovedì e il primo e l’ultimo giorno del mese, oltre ai tre giorni a ridosso della luna piena. (vedi articolo: IL DERVISCIO E LA LUNA PIENA)

Se si segue il programma completo Allah si prende cura di noi in modo completo.

I tre mesi più sacri dell’anno islamico lunare sono Rajab, Shaban e Ramadan. Rajab è il mese di Allah, Shaban è il mese del Profeta, pace e benedizioni su di lui, Ramadan è il mese del jamaad, la comunità, e cerchiamo il più possibile di stare insieme, rompere il digiuno insieme e pregare Tarawih, la preghiera serale del Ramadan insieme. Ramadan è il mese del digiuno dedicato alla concentrazione sul divino attraverso la preghiera, la pratica e l’intenzione pura. Cerchiamo di ‘digiunare’ anche da cattivi pensieri, azioni non meritorie e la rabbia. Si dice che si perdono i meriti del hajj, il pellegrinaggio sacro, se ci si arrabbia durante quel tempo.

Naturalmente coloro che sono malati o prendono medicine è bene che si astengano dal digiuno se il loro corpo non può prenderlo, ma per chi può farlo, è sempre possibile digiunare e prendere i farmaci con un piccolo sorso d’acqua. Le donne durante i giorni del ciclo non possono né pregare, né digiunare né toccare il Corano, e dovranno recuperare i giorni perduti. Per le donne incinte, madri che allattano è fortemente dipendente dalle loro condizioni fisiche, la cosa migliore è sempre chiedere allo Sheikh caso per caso. I viaggiatori sono esonerati dal digiuno, è Sunnah, ma se si vuole mantenere il digiuno è anche possibile. Ramadan è seguita scrupolosamente anche dalle popolazioni musulmane dei deserti più caldi e paesi del mondo, ed essendo il nostro calendario basato sulla luna, si sposta all’indietro di una decina di giorni l’anno, essendo il mese lunare di 27-30 giorni, così che può cadere anche in piena estate. Del sostegno della pratica di milioni e milioni di persone che digiunano con noi potrete farne esperienza in modo tangibile.

E’ bene mangiare qualcosa di sostanzioso (una zuppa è sempre perfetta) e bere molto prima della preghiera del mattino: si tratta di un pasto veloce basato su ciò che piace e si chiama Suhur, mentre Iftar è la rottura del digiuno appena dopo il tramonto, dopo che si è sentita la chiamata alla preghiera, e prima di eseguire Maghrib, la preghiera della sera.

Iftar è un momento di felicità e di ristoro dopo aver sperimentato i morsi della fame e della sete. Di solito è rotto con datteri e in molte culture una zuppa leggera con pane o piccoli piatti. Rompere il digiuno è seguito immediatamente dalla preghiera della sera. In molte parti del mondo, rompere digiuno si osserva in congregazione nelle moschee e nelle case.
L’etichetta del Profeta di rompere digiuno: tre rutabs (datteri freschi) , altrimenti tamr (datteri secchi), o acqua altrimenti, menzionando Allah, con la mano destra, indicando la du`a che il digiuno è per Allah e si rompe il digiuno con il suo rizq (provvigione), e chiedendo aiuto ad Allah nel digiuno, nella preghiera della notte, abbassando gli occhi, e tenendo a bada la lingua in Ramadan.
Le seguenti due du’a (invocazioni) come dovrebbe essere recitato dopo la rottura del digiuno:

اَللّهُمَّلَكَصُمْتُوَعَلىرِزْقِكَأَفْطَرْتُ

Allahumma laka sumtu wa ‘Alaa rizqika aftartu
O Allah ! Per Te ho digiunato e sul Tuo sostentamento ho rotto il mio digiuno. [ Abu Dawud ]
ذَهَبَالظَّمَأُوَابْتَلَّتِالْعُرُوقُوَثَبَتَالأَجْرُإِنْشَاءَاللهُ

Dhahab az zamaa’u wab tallatil uruqu wa thabat al- ajru Insha – Allah
La sete è scomparsa, le vene sono state bagnata ed la ricompensa si è istituita InshaAllah. [ Abu Dawud ]

Il Profeta (s.a.w.s.) disse: “Chiunque digiuna fa esperienza di due gioie. E’ gioioso quando rompe il suo digiuno, ed è gioioso a causa del suo digiuno quando incontra il suo Signore “. [ Sahih Muslim ]

“Quando la sera si avvicina da questo lato ( est) e il giorno si ritira da questo lato (ovest), e il sole è tramontato, colui che è a digiuno rompe il suo digiuno.” [ Bukhari e Muslim ]

“Rompi il digiuno con un dattero, o con l’acqua , perché è pura”.
[ Abu Dawud e Tirmidhi ]

Il Messaggero di Allah, la lode e la pace sia su di lui, ha detto: “La mia nazione rimarrà nel bene fintanto che rompono il digiuno, non appena è dovuto”. [ Muslim ]

E’ offensivo e malsano riempirsi lo stomaco con il cibo dopo il digiuno. Il Profeta (s.a.w.s.) disse: “Per un essere umano basta avere luqaymat (= 3-9 bocconi), che sostenere la spina dorsale e, se deve avere più [nel suo stomaco], allora un terzo del cibo, un terzo di acqua, e un terzo di aria.”
In segno di rispetto per le moschee e coloro che li frequentano tra la gente, jinn e angeli alimenti che causano l’alito cattivo (come aglio e cipolla) , eruttazione e gas non dovrebbero essere consumati.
Non è facile determinare in anticipo la data esatta di inizio del Ramadan, dipende dall’osservazione della prima falce della luna nuova. In generale è comunque bene seguire la data di inizio fissata dalla propria comunità locale.

E ‘ molto importante fare una chiara intenzione di digiuno quando si inizia.
Al momento di Maghrib, adhan (chiamata alla preghiera) viene chiamato, si rompe il digiuno con 3 datteru e poi tè, acqua e dolci, frutta, ecc., si prega subito maghrib e quindi si può avere la cena.

Durante il Ramadan, è tradizione mantenere delle piccole luci accese la sera prima che sia buio, portano benedizioni, danno una sensazione di festa, trasmettono gioia e attirano gli spiriti benevoli.

Per i tempi della preghiera nella vostra città: vedi www.islamicfinder.org
ll Profeta Muhammad (s.a.w.s.), raccomanda vivamente di osservare queste pratiche durante il Ramadan:

1 . Fare un pasto leggero prima dell’alba (Suhur) .

2 . Rompere il digiuno al tramonto con iftar: tradizionalmente 3 datteri e un po’ d’acqua appena dopo il tramonto;

3 . Fare pasti leggeri il più possibile, perché, come il Profeta (s.a.w.s.), dice, la cosa peggiore che un uomo possa fare è riempirsi lo stomaco;

4 . Recitare la preghiera Tarawiih* ogni sera;

5 . Visitare i fratelli e le sorelle e intensificare le pratiche di solidarietà;

6 . Aumentare lo studio e la recitazione del Corano;

7 . Esercitare la massima pazienza e umiltà;

8 . Essere cauti nell’usare i sensi, la mente e, soprattutto la lingua; astenersi da chiacchiere e pettegolezzi;

(*) Durante tutto il Ramadan recitiamo la preghiera del Tarawih ogni notte, unita a Isha, la preghiera della sera. Si tratta di una preghiera di 20 rakaat (oppure 8 se si viaggia), eseguita in un modo particolare. Naturalmente si consiglia di pregare Tarawih nella comunità o nella moschea.

Durante il Ramadan si dovrebbe essere recitare tutto il sacro Corano, o almeno un terzo. Se si va alla moschea per le preghiere Tarawih si sarà in grado di ascoltare le recitazioni più o meno lunghe del Corano.

Se poi non si può davvero fare il digiuno, ma si vuole essere parte dell’atmosfera del Ramadan, in qualche modo, si può ricordare nelle vostre preghiere e sostenere coloro che stanno facendo il digiuno o anche cucinare per loro. Questo dà grandi meriti.

Tradizionalmente, i primi dieci giorni del mese sacro del Ramadan è il tempo della misericordia (Rahma), la seconda decade di perdono (maghir) e di purificazione in cui è bene recitare molti salawat, le lodi del Profeta (s.a.w.s.), e la terza decade è un periodo di perfezonamento dedicato al ritiro, ‘la liberazione dal fuoco’ (‘itqun mina an-nar).

Naturalmente l’ideale in quest’ultimo periodo sarebbe essere in grado di rimanere a casa in una sorta di mini-ritiro (itikaaf), di parlare il meno possibile, astenersi da pensieri inutili, e concentrarsi sulla preghiera almeno cinque volte al giorno. Chi non può permettersi questa condizione ideale, può semplicemente continuare la sua vita quotidiana, ma chiudendo la porta alle chiacchierare, soprattutto al parlare male degli altri, e ad agire male. E ‘ sempre bene fare chiara l’intenzione di purificarsi da tutto questo prima di iniziare.

Laylatul Qadr
Nell’ultima decade, si celebra la notte del Laylatul Qadr, la notte più importante del calendario islamico, la Notte del Destino (letteralmente la notte di onore e nobiltà, predestinazione, vicinanza) di beatitudine spirituale, la potente veglia di tutta la notte, che vale più di mille mesi di preghiere in cui innumerevoli angeli scendono su di noi per non lasciare il più piccolo spazio scoperto sulla terra. E’ la notte più potente dell’anno in cui Allah comanda gli angeli di scrivere il nostro destino per il prossimo anno, è la notte del perdono, benedizioni, ed è segreta, si deve sentire quando arriva. Anche i maestri non possono rivelare quando è. Naturalmente la notte ufficiale che si celebra insieme è comunque la notte 27 di Ramadan, ma quella reale può essere una delle notti dispari dell’ultima decade, quindi la 21 , 23 , 25 , 27 e 29 notte. Sta a noi a sentire quella giusta, ma di solito è così potente che è difficile mancarla. Un segno è che si sente incredibilmente stanchi.

E ‘ la notte in cui la rivelazione del sacro Corano al Profeta Muhammad (s.a.w.s.), è iniziata. E ‘ una notte di preghiera, di recitazione e ascolto del Corano, di connessione. Queste sono le indicazioni valide in generale per tutti: eseguire le preghiere, come le si conosce, e cercando di rimanere il più possibile in Sajda (prostrazione) chiedendo perdono.

Si possono pregare 20-100 rakat, fare il dhikr, recitare i 99 Nomi e quant’altro si senta possa connetterci, anche a guardare una foto del maestro può aiutare a stabilire la connessione.
Si dice che il Profeta, pace e benedizioni su di lui, quando gli venne chiesto quale preghiera recitare in questa notte sacra, ha detto:
“Allahumma innaka afuwwun Karimun tuhib – bul af – wa – Afu anni”
(O Allah, Tu sei Colui che concede il perdono dai peccati, e ama perdonare. Per favore perdonarmi)

Recitare Astaghfar il più possibile :

“Astaghfirullah hallazi la- ila -ha illa huwal Hayyul Qayyumu wa Atu -bu ilaihi”

(Cerco il perdono di Allah, l’Onnipotente, non c’è Dio all’infuori di Lui, l’Esistente e l’Eterno, a Lui ritornerò) Ramadan è anche il mese di generosità e si dovrebbe dare la zakat, l’offerta, uno dei cinque pilastri dell’Islam insieme con il digiuno, il pellegrinaggio sacro, la preghiera e la testimonianza di fede.

Zakaat
E’ la quarantesima parte del surplus di quello che serve per vivere per un anno, e deve essere data. Tutti dovrebbero farlo. Poi c’è invece Zakat ul Fitr, che ognuno deve obbligatoriamente offrire , anche se si è il più povero del mondo, e corrisponde al prezzo di un chilo di grano. Oggi possiamo semplificare donando 10 € che devono essere dati per ogni membro della famiglia. È possibile donare a chi si vuole, di solito a una famiglia bisognosa che si conosce, o si concentrano su un progetto.

Eid al Fitr
E’ poi la grande festa per l’ultimo giorno di Ramadan in cui non si può digiunare.
E’ bene osservare il giorno in cui si celebra nella propria comunità locale.
Il giorno di Eid si cerca di non mangiare nulla prima della preghiera. Si cerca di essere generosi nel donare a chi ne ha bisogno ( zakat ) e si esegue una preghiera speciale che è possibile seguire nella moschea più vicina al mattino in orari diversi, di solito 8:30, 10:30, 11:30. E ‘la festa più importante dell’anno. Tradizionalmente si indossano gli abiti puliti della festa, gli uomini usano profumi e, se possibile, è celebrata in comunità, e poi il pranzo è con i fratelli e le sorelle con i quali si scambiano piccoli doni.

Dopo la rottura del digiuno nel giorno Eid, in seguito si può digiunare per i prossimi sei giorni. E ‘ Sunnah, cioè l’abitudine del Profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui. Naturalmente continuare il digiuno per altri sei giorni di digiuno non sarà facile, ma è un atto di amore, e sarà dolce.

Tradizionalmente, si sacrifica una pecora o un montone, oppure si può contribuire con una somma di denaro a chi lo farà per voi e poi vi darà una parte della carne di condividere con i poveri. Si raccomanda di arrivare in tempo alla moschea e di tornare a piedi a casa percorrendo una strada diversa da quello fatta all’andata. E ‘necessaria l’abluzione completa prima della preghiera. E ‘bello pregare Eid fuori dalla moschea sui tappeti disposti per questo scopo.

Poi si dovrebbe anche recuperare i giorni di digiuno che si sono persi durante il Ramadan. Ma per questo c’è tempo fino al prossimo Ramadan.