Arte come Zikr: trovare l’estasi divina nell’espressione artistica

In tempi di incertezza e di desiderio spirituale, siamo sempre più chiamati a tornare a ciò che ci ricollega alla nostra umanità più profonda: la riflessione collettiva, il ricordo sacro, la preghiera, la meditazione e il dialogo significativo. Il nostro mondo sta subendo una profonda trasformazione, che ci impone di superare i vecchi dualismi che separano lo spirito dalla materia e dividono l’esperienza umana in opposti. Il futuro richiede integrazione, completezza e un rinnovato senso del sacro intessuto nella vita quotidiana.

L’arte è sempre stata uno degli strumenti più potenti dell’umanità per questa integrazione. Come i profeti e i saggi, gli artisti aprono la strada a nuovi modi di vedere e di essere. Traducono l’infinita creatività del Divino in forme visibili, udibili e tangibili. Dalla Cappella Sistina al Taj Mahal, dal David di Michelangelo agli spazi sacri di Firenze, l’arte è stata una scrittura silenziosa, che trasmette maestà, bellezza e verità spirituale senza una sola parola pronunciata.

L’Italia, sede di alcuni dei più grandi tesori artistici del mondo, offre il panorama perfetto per riscoprire questa dimensione sacra della creatività. Quando l’arte è assente, la vita diventa noiosa e limitata; quando l’arte fiorisce, lo spirito umano è invitato a trascendere i conflitti, a reimmaginare le possibilità e a ricordare la sua origine divina.

La tradizione mistica insegna che l’arte nasce da una consapevolezza intuitiva e sovrarazionale, un sussurro di al-Musawwir, “l’Artista Divino”, che modella e colora la creazione con infinita saggezza. Attraverso l’arte impariamo ad apprezzare le differenze come espressioni della diversità divina piuttosto che come motivi di paura o divisione. Impariamo che la complessità, come un arazzo di colori e forme, è fonte di bellezza piuttosto che di conflitto.

Il testo ci ricorda che la creatività è un labirinto, facendo eco all’antico mito del filo di Arianna. Nel lavoro creativo, come nella vita spirituale, incontriamo ostacoli, svolte sbagliate e il simbolico Minotauro: il guardiano interiore del nostro io più profondo e nascosto. Solo affrontando questa sfida interiore scopriamo il tesoro al centro del nostro essere. È in questo momento di nascita creativa che sperimentiamo il wajd, l’estasi di trovare noi stessi e toccare la presenza divina conosciuta come al-Wajid, “colui che trova”.

In un momento in cui il mondo desidera ardentemente guarigione, significato e rinnovamento, l’arte diventa più che espressione: diventa Zikr, un ricordo sacro di chi siamo, da dove veniamo e della creatività divina che si muove attraverso di noi.

 


Unitevi a noi a Milano

Vi invitiamo a esplorare questi temi insieme a noi alla Conferenza Sufi 2026, che si terrà il 25 e 26 aprile presso l’Abbazia Chiaravalle Milanese, a Milano, con il tema stimolante:

“Arte come Zikr: trovare l’estasi divina nell’espressione artistica”

Insieme a leader spirituali, artisti, pensatori e ricercatori, rifletteremo sul mistero della creatività come percorso verso il Divino e riscopriremo il potere trasformativo dell’arte in un mondo che anela alla bellezza e all’unità.

Relatori:
– Murshida Amat-un-Nur
– Cheikh Muhammad Valsan
– Shaykh Hamdi Ben Aïssa
– Dr. Neil Douglas-Klotz
– Shaykh Burhanuddin Herrmann

Speriamo che vi uniate a noi per questo sacro raduno, una celebrazione della creatività, del risveglio spirituale e delle infinite possibilità del cuore umano.

Per ulteriori dettagli, contattare: salima.inayati.mi@gmail.com 

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