Storia Sufi: la lezione

piccolabasmalah
Un giorno il re di Magadha (uno stato dell’antica India) chiamò il suo giovane figlio ( principe erede al trono) e gli chiese di andare a un Ashram (un posto tipo un odierno convitto) per l’istruzione superiore. Il principe andò all’ Ashram e rimase lì per molti anni per ottenere l’istruzione superiore. Era estate e un giorno Gurudev (il dirigente scolastico) chiese a tutti i discepoli di andare con lui a fare il bagno nel fiume che scorreva nelle vicinanze. Tutti ci andarono e si divertirono godendosi l’acqua fresca. Mentre ritornavano, il principe stava camminando davanti a Gurudev con i suoi amici. Tutto ad un tratto, Gurudev diede un calcio al principe e questi cadde a terra. Vedendo questo improvviso gesto di Gurudev, tutti si stupirono. Il principe si alzò, si pulì i vestiti e chiese educatamente, “Gurudev, che ho fatto di sbagliato o che cosa  non ho fatto secondo le tue aspettative per cui mi hai trattato così? Perché sono stato punito così?”
Gurudev non rispose e rimase in silenzio. Il principe chiese di nuovo, educatamente, ma Gurudev non disse una parola. Quando gli altri discepoli cercarono di chiedere, egli disse solamente “Andiamo all’ Ashram, mangiamo  e poi continuiamo a studiare.”
Passarono gli anni. Il principe e i suoi amici non ebbero risposta da Gurudev circa quell’atto imprevisto. Un giorno, Gurudev  invitò il principe e disse: “O Principe, la vostra formazione è completa e ora potete tornare nella capitale”. Il principe tornò a palazzo per aiutare il Re nelle questioni reali.
Un giorno, il re chiamò il principe e disse: “Sono molto vecchio ormai e voglio che tu diventi re.” Incaricò il suo primo ministro iniziare i preparativi per il grande evento e spedì l’invito a tutti i dignitari e alle persone comuni. A questo proposito, il principe chiese al re di far mandare un invito speciale al suo Gurudev. Il re era molto felice di vedere il rispetto del principe per il suo Gurudev e  accolse la richiesta.
 Nel giorno propizio, quando l’incoronazione fu terminata e il principe divenne re, egli si alzò e disse: “Come  re di questo stato, la prima cosa che voglio fare è una domanda?” Tutti si zittirono. Si voltò verso il suo Gurudev e chiese: “Gurudev, voglio sapere da te oggi perché sono stato trattato così quel giorno. Perché per quel che ne so, penso di non aver fatto niente di male, allora. Te lo chiesi varie volte ma non mi hai risposto. Perché? “
Gurudev si alzò dal suo posto e disse: “O re! Prima dimmi per favore, come ti sei sentito in questi anni?”
Il Re disse: “Fino ad oggi sono stato molto preoccupato e turbato. Non riuscivo a dormire bene, mangiare bene e agire bene, e, naturalmente, ero molto arrabbiato. Non mi fu detto in cosa avevo sbagliato per meritare quella ingiusta punizione di fronte dei miei amici e ad altri bambini. Fu molto imbarazzante e mi fece molto male. Perché mi facesti ciò? Volevo … ma mi fermai. “
 Al che Gururdev chiese, “Se non ti dicessi neanche oggi perché l’ho fatto, cosa faresti?”
 Il re disse, “Sono il re ora e posso fare un … di nuovo si fermò.”
A questo punto Gurudev disse: “O re! Ascolta. Quel giorno ti ho deliberatamente fatto un’ ingiustizia. E quel che è peggio, non ti ho neanche spiegato la ragione e ciò ti ha tenuto turbato, sconsolato, sconvolto e arrabbiato in questi anni. Devi aver pensato molte cose negative su di me (che sono crudele, disonesto, che provo avversione o gelosia per la regalità, che sono stato un cospiratore, ho fatto favoritismi, acquisito interessi, volevo insultarti ecc) e che un giorno ti saresti vendicato. Come tuo insegnante, questa è la mia ultima lezione per te -.Per essere il Grande Re del nostro paese mai e poi mai devi fare torto ad alcuno; non volevo solo dirti ciò che è l’ingiustizia, ma fartela vivere in un modo duro e amaro cosicché tu la comprenda, non la dimentichi mai ed la eviti. Governa il paese con impegno, integrità,  potere, orgoglio,  giusta trasparenza e soprattutto con  giustizia. Solo allora i tuoi sudditi avranno fede e fiducia in te, si impegneranno verso di te, lavoreranno per te. Tutto questo aiuterà il nostro paese a crescere, a diventare più forte e prospero. Se l’ingiustizia viene commessa consapevolmente o inconsapevolmente e ancor peggio non viene spiegata, il tuo popolo si sentirà come ti sei sentito tu, scoraggiato, avvilito, turbato, arrabbiato e libero soltanto di perdere fiducia in te stesso. Tutto questo li porterà a disertare o a diventare sleali, creare disordini o, nel peggior scenario, portare a una rivolta che causerà sofferenze a te e al tuo popolo e di cui beneficeranno solo i tuoi nemici. Da quel giorno il paese non sarà più sicuro e sarà certamente destinato alla rovina. La storia è piena di questi casi. Mai e poi mai lascia che ciò accada. Questo è il tuo primo e principale dovere e come  grande re e mio degno discepolo credo che sarai in grado di far ciò continuamente e con successo “.