Non si può parlare della morte perché essa in realtà non esiste.
Esiste solo la nascita.
Quando veniamo alla luce entriamo nel mondo visibile, quando
moriamo nasciamo a quello invisibile. Nel passaggio accade il trasferimento
da uno stato vibrazionale all’altro.
Chi ha mai avuto modo di assistere a una nascita o a una morte, sarà
rimasto colpito dalla grande benedizione che i due eventi hanno in comune.
L’atto del morire di per sé non è triste, è dolce. Si sentono discendere
una pace e un amore che si propagano per tutta la stanza.
La tristezza non appartiene a chi muore, ma a chi resta.
Ciò che conduce alla morte è doloroso: l’agonia di una lunga malattia
oppure un incidente mortale che non consente neppure di prepararsi
all’evento.
Morire non è difficile: è un sollievo, è tornare a casa.
Nascere è doloroso: veniamo al mondo strillando.
La morte è la chiave per la vita.