Come diventare felici?

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Cos’è la felicità? Bisogna capirne la natura: è un desiderio centrato sull’ego. È sempre legata ad un evento, che ci porta un beneficio personale o che evita qualcosa che ci nuoce. Deve venire e andare. Tutti aspetti che ci schiavizzano, ci legano.

La felicità non è permanente: è una pausa tra due momenti infelici.

La felicità nella modalità dell’ego accade solo in piccoli lampi. Ciò che invece è permanente è la gioia, l’amore, la pace, la beatitudine. Il modo più facile per raggiungerle è la verità.

L’urgenza comune e costante di ricerca della felicità è il motivo della nostra infelicità. Perché la felicità confronta: cerchiamo la felicità nel futuro o pensiamo a qualcosa del passato che ci ha reso felici, e vogliamo avere la stessa felicità di nuovo.

Mentre la gioia è sempre disponibile, è lì, nel presente, dove la nostra vita accade. Dobbiamo solo permettere che emerga. La gioia sale quando siamo pronti a dare.

La felicità invece vuole sempre ricevere, ma non desidera dare nulla. La felicità è uno stato dell’ego. Una persona gioiosa è magnetica, perché la gioia è uno stato dell’anima.

 La gioia, come l’amore, non dipende dalle circostanze, dagli altri, è un attributo divino vivo dentro ognuno di noi. Se la nostra intenzione è radicata nella felicità, possiamo meditare quanto vogliamo ma troveremo sempre l’infelicità. Dobbiamo cercare la beatitudine, la gioia.

La felicità è personale. La gioia è universale. La gioia non si deve cercare, o farne esercizio, ci siamo tutti nati dentro. Quando lo scopriamo diventiamo pazzi di gioia. La gioia si cucina dentro di noi, sobbolle attraverso tutto il nostro corpo continuamente. Il vero miracolo è che non siamo completamente brasati dalla gioia.

I maestri devono sforzarsi di nascondere la propria gioia: se rivelassero il loro vero stato di gioia estatica nel quale sono sempre immersi, verrebbero presi per folli. Gli angeli vivono nella beatitudine, non hanno altri sentimenti. Noi possiamo vivere molto più in alto di loro.